martedì 27 dicembre 2011

I migliori film del 2011 - Tiriamo le somme

Proprio ieri sera sono andato a vedere Le idi di marzo, che consiglio caldamente; probabilmente è l'ultimo film che vedrò al cinema nel 2011, così ho deciso di tirare un pò le somme su questa annata cinematografica.
E' una classifica molto limitata e non c'entra molto con i film di cui parlo solitamente in questo blog, ma mi andava di condividerla:

-Top 10

The Tree of Life
Non credo servano troppe parole, del film e sul film si è discusso tanto.
Una meraviglia per gli occhi e uno stimolo per la mente, in un epoca cinematografica in cui le narrazioni sono sempre più lineari e le immagini perdono di valore. Forte, drammatico e impegnativo ma alla fine ti rimette ogni volta in pace col mondo.

Faust
Forse uno dei migliori affreschi storici che mi sia capitato di vedere al cinema, finalmente un film sporco, opprimente, caotico, sgradevole, claustrofobico e disgustoso. E tutto il comparto tecnico è al servizio di questa particolare scelta stilistica, che poi caratterizza un pò tutte le opere di Sokurov sul potere.
Uno dei pochi film ad avermi veramente messo in difficoltà, uno di quelli che riescono davvero a farti stare scomodo sulla sedia.

Drive
Un film che mette d'accordo quasi tutti, gli amanti della caciara fine a se stessa e quelli che anche nel cinema di intrattenimento cercano qualcosa di più. E Drive quel qualcosa in più ce l'ha, saranno le musiche evocative, sarà il protagonista misterioso e folle, sarà la raffinata realizzazione tecnica, sarà che trasuda stile da tutte le immagini, ma ha fatto innamorare un sacco di gente e si merita tutto il successo che sta avendo. Il cinema di genere non è morto e può ancora regalarci prodotti di qualità, speriamo che qualcuno segua il buon esempio di Refn.

The Artist
Un divertissement audace e bellissimo. Hazanavicius (un nome che ormai userò come aggettivo: this movie is hazanavicious) non solo si lancia in un esperimento cinematografico più unico che raro, ma lo fa anche molto bene. La cura per i dettagli è impressionante, dai differenti viraggi della pellicola alle inquadrature statiche tipiche del primo muto. Un bellissimo omaggio da parte di uno che evidentemente il cinema lo conosce molto bene.

Habemus Papam

Con Moretti sono di parte ma voglio premiarlo lo stesso. Un film sobrio, intelligente e ironico sul rifiuto del potere, un elogio dell'incapacità.

La pelle che abito
Uno dei prodotti più interessanti di questa stagione cinematografica.
Non il thriller/giallo che molti si aspettavano ne tantomeno un horror, semplicemente un film di Almodovar, un regista che come al solito è abbastanza difficile da catalogare e che ancora una volta riesce a lasciare il segno.
Una storia difficile, a tratti grottesca, ma raccontata con grande classe e con uno stile unico.

Insidious
Eh lo so, in mezzo a certi colossi è un titolo che stona, e sicuramente ci sono horror e altre schifezze che hanno osato molto di più, però ci tenevo a inserire questo film perché è la dimostrazione che l'horror hollywoodiano non è una carcassa in decomposizione.
Era da un pò che un horror non mi divertiva così.

Le idi di marzo
L'anno cinematografico si chiude decisamente in bellezza.
Il panorama dei film sulla politica e sulle campagne elettorali è abbastanza affollato, e bene o male tutti arrivano a trattare gli stessi temi: compromessi, ipocrisie, corruzione, sogni infranti e aspettative deluse...
Questo Le idi di marzo non è rivoluzionario in questo senso, ma riesce a tirare fuori una storia abbastanza diversa e a raccontarla con grande efficacia.
Ottimo ritmo e uso sapiente della tensione, un film diretto bene e scritto ancora meglio. Clooney si conferma sinonimo di qualità, soprattutto quando si trova davanti un soggetto stimolante come questo.

Il cigno nero

In realtà dall'anno scorso non sono ancora riuscito a rivederlo, quindi oggi potrei anche ridimensionare un pò il mio giudizio positivo, comunque ho deciso di citarlo lo stesso per un paio di ragioni: la prima è che non amo molto Aronofsky, eppure questa volta mi aveva pienamente convinto.
La seconda è che anche oggi a freddo, dopo aver visto roba come Faust o Melancholia, non riesco a non considerarlo un film degno di attenzione, un film che osa almeno un pò da tutti i punti di vista e che difficilmente lascia lo spettatore indifferente.
E poi c'è Natalie Portman.

13 assassini
Di film da citare ce ne sarebbero ancora parecchi e Miike è uno dei registi che detesto di più nella storia del cinema. Quindi voi mi direte: ma perché ? E adesso vi rispondo, state calmi: perché come omaggio ai chambara classici è davvero impressionante, tecnicamente notevole e quasi del tutto privo dei soliti elementi macabri e grotteschi che caratterizzano il cinema di Miike.
Proprio perché odio questo regista ho deciso di premiare uno dei suoi pochi film che non ho odiato. E così evito di dover scegliere tra i soliti Allen, Polanski, Von trier...
Comunque basterebbe l'interminabile combattimento finale a renderlo degno di attenzione.

-Delusioni

A Dangerous Method
Non è affatto un brutto film, ma da Cronenberg mi aspettavo qualcosa di meglio e un approccio molto più personale.

This must be the place

Sorrentino era così impegnato a cercare l'immagine d'effetto a tutti i costi che si è dimenticato del film. Un road movie piuttosto debole.

Ruggine
Mi aspettavo un approccio più maturo alla questione pedofilia, invece è tutto troppo retorico e ingenuo. Troppo simile a Io non ho paura.


-Flop5 (più che flop sono vere schifezze)

The Shock Labyrinth: Extreme 3D
Brutto, tristemente noioso e insignificante, non ci spreco altre parole.

Dylan Dog
Un'operazione commerciale disgustosa, e come teen horror si perde nell'anonimato più totale.

Ubaldo Terzani Horror Show

Albanesi ci riprova e fa un pelino meglio. Se Il bosco fuori faceva così schifo da sembrare una parodia, questo si prende terribilmente sul serio e la butta sullo psicologico. Chiavica noiosa.

In the Market
Un altro figlio del peggior horror all'italiana. In the market è incomprensibile, non si capisce se sia volutamente ironico o se faccia davvero così schifo come sembra. Qualcuno ha detto che non è stato capito, che è un film straniante, io dico che è una stronzata.

Giallo/Argento
Dobbiamo ancora sprecarci parole ?


-Attore

Ryan Gosling
Perché... dai come si fa a non volergli bene:



-Attrice


Jessica Chastain
Perché è meravigliosa. The Tree of Life è splendido anche grazie a lei, una personificazione della grazia. E poi sfido qualsiasi rossa con le efelidi ad essere così bella.

Menzione d'onore anche per Charlotte Gainsbourg e Natalie Portman.


 Buon anno a tutti!

sabato 24 dicembre 2011

Blaxploitation - Prima Parte

E forse anche ultima... Si perché ho recuperato questi filmacci quasi solo per proseguire con la filmografia di Jack Hill, un regista che apprezzo sempre molto, e anche un pò per approfondire un genere che conoscevo solo attraverso citazioni e rivisitazioni.
Dicevo ultima parte, perché è stata una visione abbastanza faticosa, queste pellicole sono anche troppo ingenue e noiose, ripetitive fino alla nausea nelle situazioni, nei personaggi (identici da un film all'altro, interpretati sempre dagli stessi attori) e nelle storie.

Coffy di Jack Hill
A proposito di noia... se i blaxploitation classici sono al limite del soporifero, quelli "al femminile" inaugurati da Jack Hill sono ancora peggio, poco black e poco exploitation.

Praticamente si tratta sempre di Pam Grier alle prese con papponi, spacciatori e politici corrotti. Le muoiono un paio di amici o familiari e lei parte alla carica scoprendo cospirazioni sempre più improbabili, purtroppo il sangue e la violenza sono ai minimi storici e nonostante la durata il ritmo non è per niente vivace. Per fortuna prodotti del genere sono sempre abbastanza grotteschi e ogni tanto riescono almeno a strappare qualche risata, questo Coffy in particolare mi è sembrato leggermente meno moscio.
Da vedere per la presenza di Sid Haig nella parte del violento Omar, a quanto pare collaborava spesso con Hill. Ah anche per i seni esplosivi di Pam grier.

Foxy Brown sempre di Hill
Da molti considerato il seguito di Coffy, e non capisco perché visto che a parte l'attrice e le solite situazioni non hanno niente in comune. E qui si ritorna al discorso introduttivo, questi film sono così tristemente simili che sembrano tutti sequel o remake l'uno dell'altro.
Il film parte con un impressionante piano americano di Pam Grier e dei suoi seni impetuosi, così impertinenti che incredibilmente faticano ad entrare nel suo stesso reggiseno. Purtroppo il resto è molto meno interessante della premessa, praticamente è un more of the same senza more. Storia molto simile a quella di Coffy con meno azione, meno sangue e meno suspence. Insomma non mi spiego come mai questo sia il più famoso dei due.
Anche qui c'è Sid Haig, evidentemente rimasto legato al regista che lo aveva lanciato con Spider Baby.


Shaft di Gordon Parks
Ecco, qui azione e tempi morti si sposano decisamente meglio, però guardarsi tutte le lunghe passeggiate di Richard Roundtree è davvero faticoso. Certo però che conoscendo la fama di Shaft mi sarei aspettato un personaggio molto più cafone, e soprattutto un film rozzissimo pieno di sparatorie, donnacce schiaffeggiate e fiumi di parolacce, invece è tutto troppo tranquillo. Insomma un poliziesco piuttoso fiacco, se lo avesse girato un bianco con attori bianchi non se lo sarebbe filato nessuno.
Terribili le musiche di Isaac Hayes, sono solo canzoni che descrivono il protagonista e le situazioni: " Ed ecco Shaaaaft che tira fuori il suo cannone e spara ai tipi duri del ghettooo" E poi bam i personaggi iniziano a parlare e la musica viene troncata di netto nel mezzo di una strofa, puro genio.

Ecco il celeberrimo tema di Shaft:
Who's the black private dick
That's a sex machine to all the chicks?
SHAFT!
Ya damn right!

Who is the man that would risk his neck
For his brother man?
SHAFT!
Can you dig it?

Who's the cat that won't cop out
When there's danger all about?
SHAFT!
Right On!

They say this cat Shaft is a bad mother
SHUT YOUR MOUTH!
I'm talkin' 'bout Shaft.
THEN WE CAN DIG IT!

He's a complicated man
But no one understands him but his woman
JOHN SHAFT!

Ed eccolo cantato da Bart e Lisa Simpson:





Ora però non riesco a smettere di dire "can you dig it ?"

Giorni prima avevo visto Black Dynamite, parodia geniale del genere blaxploitation. Dovrei rivederlo adesso per apprezzare tutti i riferimenti ai cliché di questo terribile filone cinematografico: i primi piani che indugiano troppo, il karate, le cospirazioni vastissime che arrivano fino alla casa bianca, le canzoni di cui parlavo poco fa... Insomma un film divertentissimo che tanto per cambiare sa parodizzare in modo intelligente, ve lo consiglio.

Da vedere tutti rigorosamente in lingua originale.

lunedì 5 dicembre 2011

Il grande silenzio

No, non posto per scrivere un commento sul film di Corbucci, scrivo solo per ribadire l'ovvio: da un paio di mesi, forse tre, non ho postato nemmeno un paio di righe, un pò per pigrizia, un pò perché sono ricominciati i corsi universitari e ho faticato molto ad ingranare dopo l'anno "sabbatico".
Per fortuna un pò di tempo per vedere qualche film lo trovo sempre, soprattutto per le schifezze, quindi cercherò di ricominciare a scrivere qualcosina qui sul blog, magari commenti più brevi finché non finisce la sessione d'esame.

Un saluto rivoluzionario