sabato 1 dicembre 2012

The Lords of Salem di Rob Zombie

Visto che ne avevo parlato anche qui ne approfitto per spammare un po' l'altro blog.
Sabato scorso al Torino Film Festival ho avuto la fortuna di vedere The Lords of Salem di Rob Zombie, che chissà quando e se arriverà nei cinema.
Qui trovate la mia recensione: http://filmbusterds.blogspot.it/2012/11/the-lords-of-salem-di-rob-zombie.html
Probabilmente il miglior film di Rob Zombie.


sabato 11 agosto 2012

L'uomo che non c'era

Scrivo di nuovo per scusarmi della lunga assenza, in questi ultimi mesi ho collaborato e sto collaborando ad un blog con annesso podcast insieme ad altri due ragazzi. Recensioni e registrazioni mi portano via un bel pò di tempo, quindi per il momento ho deciso di concentrarmi solo su quello.

Se vi va potete leggere i nostri post e ascoltare le nostre puntate, trovate tutto qui:
http://filmbusterds.blogspot.it/
E soprattutto date un'occhiata alle mie rubriche, parlo solo di horror e affini e non se le fila quasi nessuno.

Appena potrò riprenderò a postare regolarmente qui.
 

lunedì 14 maggio 2012

Il primo trailer di Lords of Salem

Uhuhuhu
Venerdì scorso al Rob Zombie/Megadeath show è stato mostrato per la prima volta il trailer di Lords of Salem. La qualità è quella che è, ma per ora gira solo in queste versioni, per un trailer vero e proprio bisognerà aspettare, intanto godetevelo:



Dopo Halloween 2 ero demoralizzato come tutti, però queste immagini tremolanti e confuse stanno facendo sparire ogni dubbio. Si vede poco, si vede male, ma è abbastanza per sperare in un ritorno del Rob Zombie che mi ha fatto innamorare.
Per di più il budget è di soli 1500000 dollari, il più basso che il regista abbia mai avuto a disposizione, quindi massima libertà artistica, credo...

domenica 13 maggio 2012

Dark Shadows di Tim Burton


Un passo avanti rispetto a quello squallore di Alice in Wonderland (o forse è meglio dire indietro, considerando che la carriera di Burton andava verso il baratro) ma ancora non ci siamo, quasi due ore di torpore e noia con qualche sorriso sforzato. Ed è stata proprio una brutta sorpresa perché dal trailer ci ero quasi cascato, sembrava veramente una commedia grottesca dinamica e scoppiettante, magari un ritorno alle origini, invece si trascina agonizzante e non decolla mai; è la fiera della piattezza, manca proprio qualsiasi traccia di creatività, persino di "creatività" burtoniana.
L'impressione è che sia tutto dilatato oltremisura, i dialoghi per esempio sono una cosa insopportabile, va bene il vampiro bicentenario, ma gli altri che scusa anno ? Non se ne salva uno, tutti prolissi e prosaici fino alla nausea. Poi ci sono le gag, che come ho già detto più di qualche sorriso non strappano, e il ritmo intanto si ammoscia inesorabilmente, una cosa intollerabile in un film di questo genre, che, ribadisco, dura quasi due ore. Non capisco, queste durate le impone qualcuno ? No perché ultimamente c'è la tendenza ad avvicinarsi il più possibile ai 120 minuti, con risultati discutibili.
Il finale sembra invece un tentativo rozzo di riprendere il controllo di una storia che ormai non stava andando da nessuna parte, ma a pensarci bene è un problema che riguarda tutto il film, le scene sono poco legate tra di loro e quei flashback a tradimento non aiutano.
Bah spero che Burton non si accontenti di fare un pò meno schifo di prima.

venerdì 11 maggio 2012

The Hunger Games di Gary Ross

Finalmente mi sono liberato di una sessione di esami interminabile. L'unica cosa che ho avuto la forza di scrivere in questi giorni è questa robetta qui, godetevela:

Una scena di The Hunger Games credo...


Non ho letto il libro e nemmeno mi interessa, ma il film dal punto di vista narrativo è una barzelletta. Prima di tutto il background, ci sono le inevitabili didascalie con lo spiegone sulle origini della distopia, poi però i personaggi ribadiscono le stesse informazioni almeno una decina di volte "ti ricordi ? siamo a Panem, 12 distretti, tributo, mietitura, dobbiamo scannarci, succede ogni anno e lo seguono tutti gli abitanti del pianeta.". Background che comunque è appena tratteggiato, cosa che permette di giustificare un bel pò di forzature: non approfondisco, quindi non devo spiegare.
E a proposito di forzature c'è la sceneggiatura, una serie di svolte infilate bruscamente una dietro l'altra per far andare la trama esattamente dov'era previsto. La protagonista può vincere perché si, quindi gli stilisti si sentono improvvisamente ispirati, i mentori smettono di bere e recuperano fiducia e le ferree regole del gioco vengono piegate a piacimento "Cambio di regole, ora possono esserci due vincitori" "No, ci abbiamo ripensato, ci sarà solo un vincitore" "Fermi tutti, abbiamo cambiato di nuovo idea, due vincitori". Insomma la trama deve andare da un punto A ad un punto B, non importa come e non importa perché. Praticamente la stessa cosa che succede negli Hunger Games, la protagonista va dove non deve andare ? Bene, facciamo apparire dal nulla un incendio o dei mastini, attraverso tecnologie che non stiamo nemmeno qui a spiegare, tanto chissene. E questa dovrebbe essere l'alternativa "matura" ad Harry Potter e Twilight ? Perché tutto questo successo ? Dura pure due ore e venti, una roba intollerabile per lo spettatore medio, io ne avevo alcuni a fianco durante la visione, sghignazzavano ad ogni nome strano e hanno passato l'ultima mezz'ora a guardare l'orologio, però oh, in massa al cinema a riempire le sale.

Ah e le telecamere ondeggianti ? Mi hanno massacrato le palle dopo dieci minuti, un modo idiota per mettere dinamismo in scene che di dinamico non hanno nulla o non devono averlo affatto, anche se secondo molti sono solo una trovata per celare la violenza. Un pranzo tranquillo diventa una corsa sulle montagne russe, e le scene d'azione sono delle ammucchiate in cui ci si rende a malapena conto di quello che sta succedendo, spesso non capivo chi si stava accapigliando con chi.
Se un film di oltre due ore ha così poco da dire, non oso immaginare l'intera trilogia.




domenica 25 marzo 2012

Ghost Rider - Spirit of Vengeance



Niente di terribile, davvero non capisco certe stroncature che si leggono in giro per la rete. I problemi principali secondo me sono una cattiva gestione del ritmo e una sceneggiatura raffazzonata, il primo tempo scivola via in un attimo, però mi è comunque pesato e non succede nulla di rilevante, una lunga introduzione in cui si temporeggia troppo, nel secondo tempo finalmente arriva la vera caciara, meno momenti di stanca e tanta sana distruzione, tuttavia anche qui il ritmo è altalenante, si sente che il film scoppietta e fatica a decollare. Insomma non mi sono mai ritrovato letteralmente senza fiato, manca di frenesia, ed è un peccato perché conoscendo Neveldine e Taylor viene spontaneo chiedersi come sarebbe stato il film se avessero avuto più libertà e meno limiti tecnici.














Ecco volevo arrivare qui, ai limiti tecnici, secondo me gli effetti speciali che devono inevitabilmente far parte di una produzione del genere sono un limite pesante per questa coppia di registi, la creatività ce la mettono ma è difficile dare a Ghost Rider il dinamismo di un film "minimalista" come Crank. Mi sarebbe piaciuto anche vederli osare di più, perché ci hanno abituati a cose più folli di un pisello lanciafiamme.
Comunque non lo boccio, il finale tutto sommato riesce quasi a ripagare le attese, e si notano certi guizzi di creatività. Finalmente vediamo un Ghost Rider più fisico, brutto e bruciacchiato, avvolto da fiamme e fumo che questa volta sembrano più concreti che mai. Buoni effetti speciali insomma ma anche un'interessante scelta di location, e qui forse per questioni di budget hanno fatto di necessità virtù: distese infinite di pietre che schizzano sotto le ruote fumanti della moto in fiamme, il bellissimo villaggio scavato nella roccia o l'anfiteatro all'aperto dove si svolge il rito finale sotto un cielo innaturalmente rosso. L'occhio quindi è abbondantemente appagato, peccato per la narrazione fastidiosamente frammentaria e per la mosceria di alcune sequenze d'azione, praticamente gli stessi difetti di cui soffriva Gamer. 

sabato 24 marzo 2012

Una cosina breve su Hatchet 1 e 2 perché sono stanco

Recentemente ho visto Hatchet 2, Hatchet 1 lo avevo visto qualche mese fa ma non avevo scritto nulla in proposito, quindi ne approfitto per fare un discorso generale. Tra gli appassionati di horror e non se n'è parlato molto e quasi sempre in termini positivi, probabilmente perché è uno dei pochi slasher contemporanei a non essere un remake (eh si, pensate come stiamo messi) e poi perché ci risparmia le solite menate dei teen horror recenti e le rimpiazza con un'ironia facile facile e tanti smembramenti. Praticamente soddisfa la voglia di morte e distruzione di tanti spettatori annoiati e disillusi, quello che mi chiedo io è: è un merito ? L'unica cosa che può fare l'horror è tornare sui suoi passi ? Allora tanto vale continuare a fare remake dei classici. Gli spettatori poi premiano questo tipo di produzioni e magari snobbano operazioni più rischiose come Frozen (con tutti i suoi limiti), o altri film di altri registi, e giustamente Green piuttosto che rischiare di nuovo preferisce spremere fino in fondo la sua "creatura" con un seguito e un terzo capitolo già in lavorazione.
Ora non dico che l'horror leggero debba sparire dalla faccia della terra, però non è neanche giusto accontentarsi, altrimenti poi non ha senso lamentarsi delle condizioni dell'horror o dei produttori spietati che finanziano la spazzatura, perché i produttori investono in quello che vende, mentre magari dei registi entusiasti e promettenti si fossilizzano su robetta come Hatchet.
Detto questo, il primo film era andato vicinissimo all'annoiarmi, questo invece ha un ritmo più vivace, un'ironia meglio dosata e in generale funziona decisamente meglio come prodotto d'intrattenimento. Quasi tutto grazie al personaggio di Vernon:

Questa specie di riflessione oltre che dal film è stata ispirata da questa intervista nei contenuti extra di The Woman (l'ho rivisto insieme ai miei, eh si, guardo ancora i film con i miei genitori, e si, incredibilmente gli è piaciuto):

Credo che Lucky Mckee abbia polverizzato tutti i record sul numero di "you know" pronunciati in una sola frase